NON SI INSEGNA…SI IMPARA SEMMAI

Vigna – Terra

Il lavoro compiuto nel vigneto è a totale assenza di qualsiasi tipo di intervento chimico o invasivo, azzerando il più possibile le lavorazioni a macchina per ogni tipo di inquinamento col fine unico di ottenere un vino naturale. Le circa 5000 piante per ettaro, in forte pendenza, vengono lavorate  manualmente. In sintesi la conduzione della Tenuta è totalmente biologica, prima di tutto a beneficio del vigneto e di chi lo abita.

La vigna insiste su di un terreno inerbito, giovandosi della presenza di erbe spontanee ed arricchendosi di anno in anno secondo il concetto della non lavorazione dei terreni. In questa maniera viene migliorata la funzionalità dei suoli con relativo aumento della fertilità biologica e protezione dall’erosione e si contribuisce alla resilienza ed all’adattamento della vigna ai drastici cambiamenti climatici. Tecniche e lavorazioni non si discostano da quanto la vigna da secoli richiede, salvaguardando le necessità della pianta e cercando di interpretare al meglio difficoltà e vantaggi che ogni annata porta con sé, dalla potatura invernale alla vendemmia.

In specifico quest’ultima è sempre effettuata a mano, in tempi brevissimi, con una prima importante selezione in campo. Le rese per ettaro variano da parcella a parcella, secondo l’annata, ma con medie sensibilmente inferiori ai vari disciplinari.

Vinificazione – Acciaio e cemento

La prima selezione avviene in vigna, la seconda tramite un tavolo di cernita a cui segue la diraspatura senza pigiatura.

Gli acini vengono lasciati interi, pronti per cominciare la loro fermentazione spontanea.

Niente viene aggiunto tranne una bassa quantità di solfiti.

La vinificazione avviene in serbatoi troncoconici in acciaio e serbatoi in cemento, entrambi permettono la massima igiene e neutralità in tre momenti chiave come la fermentazione alcolica, la fermentazione malolattica e la composizione del millesimo.

16 Serbatoi di diverse misure accolgono le diverse parcelle del vigneto suddiviso in 13 zone distinte.

I tini troncoconici in acciaio sono stati studiati e realizzati appositamente per Gacci.

Conicità e volumi risultano importanti per la conformazione del cappello di vinacce e per aumentare l’efficacia dei rimontaggi ed eventuali délestage.

Frequenti analisi permettono di leggere l’evoluzione della fermentazione alcolica, quella primaria e più importante per il futuro vino. In questa fase si delinea il carattere del millesimo, qui, come per un bambino, si delinea il carattere del futuro uomo. Questa prima fase sulle bucce dura circa 20/25 giorni. A seguire la fermentazione malolattica in cemento.

“Io faccio vino naturale. Se non è naturale, non è vino. Non ho mai dato e mai darò nessun tipo di veleno alla mia terra, alle mie vigne e ai miei vini. La terra è la vita. Non è detto che il vino biologico o organico abbia caratteristiche indispensabili per un vino naturale”

Gianfranco Soldera

Maturazione – Legno

Le botti di rovere di slavonia realizzate a spacco, con particolare spessore di 42 mm molto simile all’antico barile Italiano e differente rispondenza dei legni, accompagnano il vino nella sua maturazione per 18/24 mesi.

In questa fase il vino, ancora separato, sia per tipologia che per parcella, viene ripetutamente assaggiato in attesa di poter essere unito nel taglio che segnerà il millesimo.

Imbottigliamento ed affinamento – Vetro

Al termine della naturale elevazione del millesimo in legno, avviene il taglio finale in vasche di cemento.

Imbottigliato per gravità, il vino completa il suo ultimo affinamento in vetro per almeno 12 mesi, in uno spazio completamente dedicato in quiete ed in ombra.

“Un buon vino ha bisogno di amore, umiltà, un legame con la spiritualità, terra, tempo, clima. Ci vuole un poeta per fare un grande vino”

Aimé Guibert